La riqualificazione urbana di Corso Vittorio Emanuele II costituisce un’occasione importante ed attesa per “estendere” l’effetto città ad uno dei rami di penetrazione urbana storicamente e strutturalmente più rilevanti di Mantova, e così riconfigurare l’ingresso al centro storico dal lungolago ovest.
Ad oggi, fino all’attuale intervento di riqualificazione, Corso Vittorio Emanuele II appariva principalmente quale ambito urbano dominato dal traffico carrabile, asse di penetrazione e di uscita dal centro sia per le auto che per i mezzi pubblici, soffocato dai parcheggi su entrambi i lati della strada, privo di rilevanti punti di riferimento e di organizzazione dello spazio pubblico, nonostante si presenti come un viale imponente, con i suoi 600 m di sviluppo lineare e una larghezza media di 20 m.
Corso Vittorio Emanuele II vanta infatti un ruolo importante nello sviluppo urbano della città: con il XII secolo inizia a prendere forma; con il XV secolo, sotto Ludovico II Gonzaga, si consolida quale grande arteria di traffico e teatro di ingressi trionfali di principi e cavalieri (anche grazie alla volontà dei signori di Mantova di abbellire tale ingresso di rappresentanza rivestendolo di edifici prestigiosi e invitando famiglie di rango a stabilirvisi); nell’Ottocento poi il borgo residenziale che ingloba il Corso si consolida e vede la realizzazione (e poco dopo la demolizione) della fortificazione di Porta Pradella e, sul lato opposto del viale, la realizzazione del Teatro Sociale, quale fulcro di valorizzazione di questa zona della città.