PARISH HOUSE AND YOUTH CLUB

Reggiolo (RE)


Il nuovo Oratorio vuole essere “una casa tra le case”, domestico, accogliente, inserito ed “assorbito” dal suo contesto, pur non rinunciando a manifestare un ruolo di riferimento all’interno del tessuto urbano. Il carattere che proponiamo per la nuova struttura vuole dunque interpretare il forte tema simbolico senza trasformare l’edificio in una “icona”, attraverso la proposta di un impianto architettonico semplice, essenziale, ma che al contempo sappia accogliere in sé un paesaggio sfaccettato e una ricchezza di spazi, in un “testo” unico ma non esente da tensioni e disponibile ad essere di volta in volta “reinventato”.
Il progetto punta sulla chiarezza e funzionalità dei percorsi e degli spazi destinati alle attività dell’oratorio, nonché sulla flessibilità e polifunzionalità degli ambienti del nuovo edificio quale strategia per assicurare la perfetta rispondenza al programma funzionale richiesto, ma anche per aprire la struttura ad una molteplicità di usi, attori, progetti, eventi che potranno innestarsi su tale “Laboratorio dei talenti”.

 

IL VUOTO AL CENTRO
Nonostante un ambito a disposizione piuttosto limitato, il nuovo edificio cerca di “fare spazio” al proprio interno ponendo un “vuoto” longitudinale al centro del progetto - coincidente con l’atrio al piano terra e a una terrazza praticabile al primo piano.
I BLOCCHI FUNZIONALI
L’articolazione volumetrica prevede un basamento comune a terra (con le funzioni più pubbliche: atrio, sala polivalente, cucina e n.4 aule) e due volumi autonomi ai livelli superiori (un volume ad un livello sul lato ovest ospita le aule di ministero pastorale, un volume a due livelli sul lato est ospita la casa canonica); tale organizzazione per blocchi funzionali potrà consentire la massima flessibilità degli ambienti interni, nel mantenimento del rispetto di una corretta ed efficiente gestione dei percorsi e degli spazi.
STRATEGIE DI INSERIMENTO AMBIENTALE
L’organizzazione volumetrica consente di articolare il volume, altrimenti “fuori scala” rispetto al contesto, in due corpi più stretti, capaci di confrontarsi e dialogare con l’intorno, pur connotando l’intervento come contemporaneo. La stessa disposizione delle coperture, a due falde in direzione nord-sud, genera continuità con gli edifici attigui e permette una lettura unitaria dell’edificio all’interno dell’agglomerato che lo ospita.
LA PERMEABILITA’ NORD-SUD
Tale permeabilità interpreta un carattere forte e distintivo dell’agglomerato urbano di Reggiolo, dato dai percorsi che attraversano in direzione nord-sud il tessuto molto denso che si attesta sulla direttrice di via Matteotti e che collegavano la stessa via con le corti interne e con il canale sul retro. Il progetto raccoglie tale permeabilità come elemento ordinante, capace di generare una sequenza ricca di spazi e pause.
LA “STRATIFICAZIONE” DEI FRONTI
Si è voluto sviluppare un progetto di edificio “murario”, massivo – con un involucro che includa mattoni di spoglio presi direttamente dalle demolizioni nell’area urbana, come ad assicurare un rinnovamento della città anche attraverso una continuità della materia di costruzione - capace di essere più in sintonia col contesto e al contempo di comunicare solidità e permanenza, pur nella salvaguardia di una generale atmosfera di apertura, accoglienza, luminosità del Centro – nella caratterizzazione di un piano terra molto permeabile e ricco di spazi a portico, e nella dotazione di terrazze e di affacci generosi ai livelli superiori.

  • Project Team

    IOTTI+PAVARANI ARCHITETTI

  • Design Team

    Paolo Iotti, Marco Pavarani

    Francesco Leoni

    Stefano Nicolini

  • Phase
    Competition
  • Schedule

    2016 - Restricted competition

  • Size
    1.190 mq
  • Budget
    € 1.600.000